Scuola

ideogram-scuolaIl Maestro Hirokazu Kobayashi nacque il 14 febbraio 1929 a Osaka in Giappone e iniziò a praticare Aikido nel 1947 sotto la guida del fondatore Morihei Ueshiba. Contribuì alla diffusione dell’Aikido in Europa ad iniziare dal 1964. In Italia era solito venire due volte l’anno per dirigere alcuni stage organizzati dai maestri a lui più vicini. In breve, raccolse molti allievi che si identificarono nella sua Scuola e che cercarono successivamente di ricondurla all’interno di una associazione nonostante egli non fosse interessato a progetti burocratici e politici. Era solito dire, “dove mi chiamano e c’è cuore io vado e insegno Aikido”.

Kobayashiideogram-caposcuolaNei suoi insegnamenti indicava l’importanza del controllo del centro del partner, sia fisico che mentale, della giusta distanza e del giusto tempo per agire. Manifestava la tecnica con piccoli spostamenti del corpo e una grande scioltezza di polsi, in grado di eseguire rapidi meguri o “vortici” che potevano immobilizzare o proiettare i praticanti a grande distanza.

L’abilità e la potenza venivano espresse con l’eleganza, il rispetto e la serenità di un Uomo che aveva fatto dell’Aikido non solo una forma da insegnare ma un messaggio di Amore.

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Logo della Scuola Kobayashi

Il Maestro Zulpo, che aveva iniziato a praticare con il Maestro Savegnago nel ’74, lo incontrò nel 1977 e ne seguì la scuola fino all’ultima visita in Italia di Shihan Kobayashi nel 1995. L’evento organizzato dal Maestro Zulpo ebbe luogo a Carisolo (Trento) nella splendida cornice delle Dolomiti di Brenta.

Tre anni dopo, il 28 agosto 1998, Hirokazu Kobayashi si spense a Osaka, lasciando queste ultime parole “Presto morirò. In qualche posto rinascerò e diffonderò un Aikido migliore nel mondo”.

Una sintesi di una sua lettera:

[…] L’allenamento giornaliero è molto prezioso. Senza sapere, si riceve la dottrina dei grandi maestri: la forza vitale della natura. Si diventa tutt’uno con la natura. La natura è il capolavoro creato da Dio.

La grandezza infinita dell’universo, la profondità sconosciuta del mare. Le nuvole bianche che si librano nell’azzurro del cielo. I bellissimi fiori in primavera, le giovani foglie verdi dell’inizio dell’estate, questa forza che si nasconde nelle piante in estate. Il sole infuocato che appare lentamente dietro l’orizzonte. Il rosso serale dardeggia le montagne secondo per secondo, riflettendo mille colori. In autunno le foglie diventano rosse… Non si smetterebbe mai di raccontare la bellezza della natura. Ogni uomo può percepire questa bellezza e la forza della natura. La natura crea in modo infinito.

L’Aikido non ha Kamae (guardia): questo perché Aikido è naturale – in natura non esiste nessun motivo per essere preparati all’attacco. Se l’idea di essere migliori degli altri, o che si debba essere migliori degli altri sparisce, si diventa una cosa sola con la natura. Allora si è parte dell’opera di Dio. Allora la vitalità singolare (Ki) si manifesta ed unisce gli esseri umani.

In qualsiasi momento, in ogni situazione bisogna sapersi adattare, a questo serve l’esercizio quotidiano. Questo vale per ogni Via. Fra tutto una cosa è importante: lo sforzo costante per formare un “IO” migliore. Vi prego di prendere a cuore questo. Noi tutti, amici di Aikido, formiamo insieme il paradiso sulla terra, come il grande Maestro ( Ueshiba) ci ha insegnato.

La lite è semplice. La pace è difficile. Prendiamo la natura come modello e andiamo l’ uno con l’altro in modo pacifico.

I nemici e gli amici si formano nel cuore. Tutto si trova nel cuore. Dobbiamo sforzarci per realizzare con grande cuore un obiettivo ancora più alto.

Giugno 1963, dalla prefazione del giornale dell’Associazione degli allievi di Kansai.